L’istrice – Dov’è?

Il terreno si trova in Emilia-Romagna, nella Provincia di Parma, a ridosso di Fidenza, ultimo lembo geologico delle colline di Salsomaggiore. 

Dati comunali
Ripartizione geografica Istat: Nord-est
Regione agraria: Colline di Salsomaggiore
Zona altimetrica
Denominazione: Collina interna
Altitudine centro: 75m
Zona climatica E

Geograficamente il campo è collocato nella fitta rete stradale e ferroviaria che rende questo territorio totalmente antropizzato e di difficile attraversamento da parte della fauna locale. È costeggiato dalla strada di collegamento diretto con Tabiano, una strada molto trafficata sia da mezzi pesanti che da automobili, ma anche da ciclisti locali e pedoni. È solo a 1 chilometro e mezzo dalla stazione ferroviaria locale e a 6 km dalla linea ferroviaria dell’alta-velocità. Ma anche a soli 6 km dall’autostrada, a 3 dalla nevralgica via Emilia.

I tre centri abitati vicini sono Fidenza (comune di 27.000 abitanti), Salsomaggiore Terme e Tabiano (comune di 20.000 abitanti). È a 3 km dal centro storico di Fidenza, a 22 km da quello di Parma, a 37 da quello di Piacenza.

Fortunatamente, il campo si inserisce anche in una ricca rete fluviale che parte dall’Appennino e arriva fino al Po. Si trova infatti tra il Parco Fluviale del Fiume Taro (12 km) e il Parco dello Stirone e del Piacenziano (3 km) e a soli 5 km dall’Appennino Tosco-Emiliano. Quindi nonostante il campo non possieda nessuna presa d’acqua, il torrente Rovacchia scorre poco più a valle a 300m di distanza.

L’istrice si colloca a metà strada tra l’autostrada e l’Appennino, una posizione suggestiva seppur fortemente antropizzata, ai suoi piedi inizia letteralmente la Pianura Padana.

Tuttavia, la sua peculiarità risiede nella potenzialità di trasformarsi da terreno agricolo monocolturale in un piccolo presidio per fauna e flora locale. Questa transizione rappresenterebbe un’opportunità per riqualificare e valorizzare l’ambiente circostante, promuovendo la biodiversità e la sostenibilità ambientale.

Il terreno potrebbe assumere un ruolo cruciale come potenziale area di rinaturalizzazione, contribuendo alla creazione di un piccolo presidio verde che costituisca anche un rifugio per la piccola fauna locale, in particolare l’avifauna.

2017 campo agricolo – 2022 L’istrice nel primo anno

La sua trasformazione in un sito rinaturalizzato rappresenterebbe un importante passo verso la tutela dell’ambiente anche solo come esempio di operazione privata possibile. Invertendo la tendenza a considerare il campo solamente in termini di opportunità immobiliare strategica (che era il progetto iniziale del nonno Conti), per valutarlo piuttosto come una risorsa ambientale preziosa. La sua trasformazione potrebbe rappresentare un esempio positivo di sviluppo sostenibile e di tutela dell’ambiente, contribuendo a creare un equilibrio armonioso tra l’attività umana e la natura.

Antropica.it