Biodiversità, indicatore della salute del suolo

Ho iniziato a scrivere questi articoli per chi segue i miei progetti e partendo dai temi legati al suolo, perché il gruppo scientifico del Progetto Europeo ECHO SOIL HORIZON EUROPE mi ha inserita tra i loro ambassador e sono fresca di riflessioni fatte sul campo nei mesi scorsi mentre studiavo per diventare Tecnico per la gestione sostenibile del suolo e per l’automazione in agricoltura.
Questi articoli sono divulgativi, leggeri e rivolti a chiunque voglia scoprire qualcosa in più sul suolo e ciò che lo riguarda. 

Quali sono gli indicatori della salute del suolo?

Gli indicatori sono numerosi, ma in questi articoli divulgativi cerco di selezionare gli aspetti che possono essere affrontati da chiunque sia curioso di conoscere la salute del suolo sotto i propri piedi. Perciò farò riferimento agli 8 parametri chiave individuati dal team di ricercatori del progetto europeo ECHO SOIL EUROPE.

Indicatori di salute del suolo: breve panoramica
Per valutare la salute di un terreno è essenziale considerare diversi indicatori integrati che riflettono il suo equilibrio biologico, chimico e fisico:

  • Struttura del suolo: come le particelle si aggregano influenzando la permeabilità e l’aerazione
  • Sostanza organica: materia organica decomposta che alimenta la vita microbica e migliora la fertilità
  • Contenuto di nutrienti: elementi essenziali come azoto, fosforo e potassio disponibili per le piante
  • pH del suolo: equilibrio acido-base che sostiene l’attività biologica e la disponibilità dei nutrienti
  • Organismi macrofaunistici indicatori: come i lombrichi, che rappresentano sentinelle dirette della salute ecologica del suolo.
  • Biodiversità microbiologica: la varietà di microrganismi come batteri e funghi fondamentali per il ciclo dei nutrienti
  • Biomassa microbica: quantità totale di microrganismi presenti, indicatrice della vitalità biologica del suolo
  • Attività microbica: l’intensità dei processi biochimici microbici attivi nel terreno

Questi indicatori offrono una fotografia abbastanza completa delle condizioni del suolo, permettendo interventi mirati e consapevoli.

Quindi, una volta affrontate considerazioni visive e tattili, valutati gli aspetti del PH, della sostanza organica SO, della struttura del suolo che stiamo analizzando dobbiamo affrontare la Biodiversità!

Biodiversità nel suolo: cos’è e perché è fondamentale

Il suolo è un ecosistema vivo, popolato da una straordinaria varietà di organismi — dai microscopici batteri e funghi ai lombrichi, insetti e persino piccoli mammiferi. Questa biodiversità è essenziale per mantenere i processi ecologici alla base della fertilità, come il riciclo dei nutrienti, la regolazione dell’acqua e il controllo naturale dei parassiti.

Tra tutti, i lombrichi sono un indicatore particolarmente visibile e affidabile della salute biologica del suolo: la loro presenza racconta un terreno vivo e ben funzionante. Nel progetto ECHO, grazie al kit di campionamento, è possibile incontrare questi “eroi silenziosi” e imparare a valutarne il ruolo.

Biodiversità a confronto: agricoltura, bosco e giardino domestico

La biodiversità varia notevolmente in base all’uso del territorio. In un terreno agricolo, spesso la biodiversità è ridotta a causa delle pratiche intensive, come la lavorazione frequente del suolo e l’uso di pesticidi, che limitano l’habitat degli organismi del suolo. La comunità biologica qui è meno complessa, il che può compromettere la resilienza del suolo. Al contrario, un bosco è un ambiente ricco di biodiversità, grazie alla presenza di foglie, radici e residui organici che alimentano una rete diversificata di vita sotterranea. La copertura vegetale e la scarsa perturbazione permettono un ecosistema complesso e stabile, con numerosi microrganismi e macroorganismi in equilibrio.
Infine, in un giardino domestico la biodiversità può essere altamente variabile e noi facciamo la differenza: un prato monoculturale tende a essere povero di biodiversità soprattutto nei prati “all’inglese” monofiti curati con fertilizzanti chimici, dove la vitalità del suolo e la sua capacità di autogestirsi sono ridotte e compromesse. Al contrario, un giardino con specie diverse di piante, zone di compostaggio e suolo poco disturbato può ospitare una ricca comunità biologica. La scelta dipende da noi.

La fragilità dei prati monoculturali nei giardini e costi nascosti

Molti giardini privati sono caratterizzati da prati formati da un’unica specie di erba (qualsiasi erba sia) richiedono spesso cure dette “intensive”, irrigazione frequente, trattamenti chimici per mantenersi “perfetti” e taglio frequente. Esistono alternative ovviamente. In ogni caso, l’uniformità impoverisce la biodiversità del suolo, rendendolo fragile, meno fertile e più esposto a malattie e stress ambientali. La scarsa varietà biologica limita la resilienza del suolo e riduce i cosiddetti servizi ecosistemici.
Di conseguenza, i costi di manutenzione aumentano e il prato diventa difficile da gestire in modo sostenibile.
Spoiler: è per questo che il vostro prato è uno stress da gestire e vi prego di non trasformarlo in un prato sintetico, vi spiego perché QUI e suggerisco alcune alternative.

Piccole tecniche per aumentare sostanza organica e biodiversità

Piccoli ma efficaci interventi possono migliorare significativamente la salute del suolo anche nei contesti domestici. Arieggiare il terreno, ad esempio, favorisce l’ingresso di aria e acqua, promuovendo l’attività degli organismi utili. Altre tecniche includono l’aggiunta di compost o materia organica, la riduzione della frequenza di taglio nelle aree verdi, o sfalci selettivi per zone in modo da garantire un certo confort di utilizzo, e l’introduzione di piante diverse che stimolano una comunità del suolo più ricca e varia. Potendo, lasciare zone “a riposo” senza interventi drastici può essere un grande aiuto per la biodiversità.
Altra attenzione è quella di promuovere la diversità vegetale, anche con scelte di piante diverse nel giardino, scegliere un prato polifita (che non significa perdere il controllo dello spazio, esistono miscele di sementi adatte a prati stabili differenti perfino per zona climatica).

Anche semplici pratiche possono migliorare la vita e la qualità del suolo, anche in giardino o in agricoltura su piccola scala.

Conoscere la biodiversità per intervenire consapevolmente

Conoscere lo stato della biodiversità nel suolo è il primo passo per intervenire efficacemente. Senza dati chiari, ogni azione rischia di essere inefficace o addirittura dannosa. Il progetto ECHO Horizon Europe risponde a questa esigenza offrendo strumenti semplici e accessibili per valutare da soli la biodiversità del proprio terreno, sia attraverso osservazioni dirette, come il conteggio dei lombrichi, sia mediante analisi di laboratorio avanzate come il sequenziamento del DNA microbico.
Questo approccio consente a agricoltori, giardinieri e appassionati di comprendere il suolo come un ecosistema vivo, imparando a proteggerlo e a rigenerarlo con pratiche sostenibili e consapevoli. Riconoscendo le criticità è possibile adottare pratiche sostenibili che ripristinano e valorizzano la vita sotto ai nostri piedi, con benefici che vanno ben oltre il singolo terreno, toccando l’agricoltura, la qualità dell’acqua e la lotta ai cambiamenti climatici.

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