Comprendere la salute di un suolo significa partire dalle sue fondamenta: la sostanza organica. Nel percorso promosso dal progetto ECHO Horizon Europe, dopo aver escluso la presenza di inquinanti, il passo cruciale diventa conoscere la reale quantità e qualità della sostanza organica presente nel terreno. Questo elemento, presente in percentuali veramente basse, ha un impatto enorme su tutti gli aspetti della “vitalità, della produttività, della biodiversità e della resilienza ambientale.
Grazie al soilkit, questa analisi può essere effettuata direttamente in campo, rendendo più accessibile e immediata la conoscenza del terreno. Ma perché è così importante comprendere la sostanza organica?

Ho iniziato a scrivere questi articoli dopo essere stata scelta come ambassador per il Progetto Europeo ECHO SOIL Horizon Europe. Negli ultimi mesi, durante i miei studi sul suolo e sull’innovazione in agricoltura, ho raccolto riflessioni dal campo che voglio condividere con chiunque voglia saperne di più su questi temi. Articoli semplici, divulgativi, per appassionati di natura, tecnologia, fotografia, educazione—o anche solo per semplici curiosi.
La sostanza organica: tra equilibrio e funzioni
La sostanza organica (SO) è un complesso di materiali derivati dalla decomposizione di residui vegetali, animali e attività microbica, ed è principalmente costituita da carbonio, azoto, ossigeno e altri elementi nutritivi essenziali.
La SO nel suolo non è un semplice insieme di residui in decomposizione: rappresenta una varietà di composti che, in base al loro stato di trasformazione, rispondono a funzioni ecologiche diverse. Materiali facilmente degradabili come zuccheri e proteine apportano nutrienti rapidamente. La frazione più stabile, l’humus, si forma grazie a processi di umificazione e costituisce una riserva a lungo termine di nutrienti, oltre a migliorare la struttura del suolo e la capacità di trattenere acqua. La presenza di acidi umici e fulvici all’interno dell’humus fornisce una riserva di elementi essenziali come azoto, fosforo e zolfo, fondamentali per una crescita sana delle piante.
Solo 15 – 30 cm
Ho parlato degli Orizzonti del Suolo QUI
La parte fertile del suolo è comunemente conosciuta come orizzonte superficiale. Questo strato è ricco di sostanza organica, nutrienti e microorganismi, ed è cruciale per la crescita delle piante. La sua fertilità deriva dalla presenza di elementi nutritivi essenziali come azoto, fosforo e potassio, che sono fondamentali per lo sviluppo vegetale, eee … ossigeno!
L’orizzonte superficiale può variare in profondità a seconda del tipo di suolo e delle condizioni ambientali. In generale, può essere anche di pochi centimetri, ma generalmente la sua profondità si aggira intorno ai 15-30 centimetri (ma non di più).
La sua qualità è fondamentale: la SO si distingue in una frazione labile, fatta di composti facilmente degradabili come zuccheri e proteine, e in una frazione stabile, definita humus, che rappresenta il cuore della fertilità e della struttura del suolo. L’humus migliora la porosità e la struttura del terreno, favorisce la ritenzione idrica e l’aerazione, e nutre la biologia microbica sottostante.
Qualità della sostanza organica
Non tutta la sostanza organica ha lo stesso valore.
(Entriamo un po’ nel dettaglio) È importante distinguere tra matrici organiche diverse in base al loro grado di umificazione e al contenuto di sostanze attive come gli acidi umici. Materiali a basso tasso di umificazione si decompongono rapidamente, fornendo nutrienti immediati, mentre quelli più stabilizzati contribuiscono alla formazione di humus e alla stabilità a lungo termine della fertilità del suolo. Quindi, la qualità della SO non si misura solo in quantità, ma anche nella sua capacità di migliorare la struttura fisica del suolo e la disponibilità di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e zolfo, di cui la SO rappresenta una riserva fondamentale.
Suoli agricoli, prati stabili e boschi: un mosaico di sostanza organica
La quantità di sostanza organica varia significativamente a seconda dell’uso del suolo. Non tutti i suoli ospitano le stesse quantità di sostanza organica; la destinazione d’uso e il grado di disturbo sono determinanti. Un campo agricolo intensamente lavorato, ad esempio, mostra spesso contenuti di sostanza organica bassi, tra l’1% e il 3%, a causa delle frequenti lavorazioni e dell’asportazione della biomassa. I prati stabili, dove il suolo viene lavorato poco e la vegetazione è permanente, trattengono quantità maggiori di sostanza organica. Nei boschi, il continuo apporto di foglie, rametti e radici unito a una lenta decomposizione crea le condizioni per accumuli ben più elevati, che possono superare anche il 7-8%. Estremi come le torbiere raccolgono quantità ancora più considerevoli, rendendo questi ecosistemi dei veri “serbatoi” di carbonio.
Questa è dura da digerire soprattutto per gli scettici.
Avete presente la rivoluzione dell’aratura? Indubbiamente una rivoluzione, tuttavia provate a immaginare se la parte organica si forma solo in superficie e noi voltiamo e rivoltiamo sempre la stessa terra cosa accade.
Invertendo di fatto gli orizzonti cosa accade secondo voi?
Quindi cosa facciamo?

Aumentare la sostanza organica, si può: strategie sostenibili
L’aumento della sostanza organica nel terreno è un obiettivo fondamentale per migliorare la salute del suolo e la sua resilienza a stress climatici e meccanici. È possibile migliorare il contenuto di sostanza organica tramite pratiche di gestione orientate alla sostenibilità, ed è in questo senso che in ambito agricolo si parla di agricoltura rigenerativa.
Tra le strategie possibili figurano:
- Riduzione delle lavorazioni meccaniche del suolo.
- Uso di colture di copertura (“cover crops”) per proteggere il suolo nei periodi di non coltivazione.
- Apporto di compost, letame maturo e residui vegetali di qualità.
- Rotazione delle colture per evitare impoverimenti specifici (questo è il minimo per non distruggere completamente un suolo)
Non basta tuttavia aggiungere materia organica qualsiasi: la scelta di fonti ricche di componenti stabili è essenziale per favorire la formazione di humus e migliorare le proprietà fisiche e chimiche del terreno. Incrementare la sostanza organica migliora la struttura fisica, favorisce la ritenzione dell’acqua fino a quattro volte il peso della sostanza stessa e garantisce un rilascio progressivo di nutrienti, rendendo il suolo più fertile e e il suo uso più sostenibile.
Perché conoscere la sostanza organica con precisione
Sapere quanta sostanza organica è presente in un terreno non è un dettaglio: questa conoscenza guida ogni azione di miglioramento o tutela. Abbiamo detto che la SO influenza la fertilità, la capacità di trattenere acqua, la resilienza ai cambiamenti climatici e la capacità di sequestro del carbonio. Il progetto ECHO Horizon Europe affronta proprio questa sfida rendendo accessibile a tutti, grazie a strumenti come il #soilkit, il monitoraggio diretto e la partecipazione attiva nei processi di conoscenza e tutela del proprio suolo. Una misurazione consapevole apre la strada a decisioni efficaci e interventi mirati, ponendo la salute del suolo al centro delle strategie per un’agricoltura e un ambiente davvero sostenibili.
Fonti:
- https://www.forigo.it/news/sostanza-organica-terreno-ecco-perche-e-importante
- https://www.kolabtree.com/blog/it/how-to-write-a-science-blog-post-5-essential-tips/
- https://www.regione.vda.it/gestione/riviweb/templates/aspx/environnement.aspx?pkArt=627
- https://agricoltura.regione.campania.it/pedologia/pdf/sostanza_organica_del_suolo_parte1.pdf
- https://agribiositaliana.it/approfondimento/non-basta-dire-sostanza-organica/
- https://www.csqa.it/it-it/press/qualita-del-suolo-nuovo-metodo-di-misurazione
- https://www.unmaco.it/come-la-sostanza-organica-influenza-le-piante/
- https://dipartimenti.unicatt.it/diana-11._INV_SC_AGR_11_LImportanza_della_Sostanza_Organica_nel_Suolo.pdf
- https://rivistaorticoltura.edagricole.it/orticoltura/valore-della-sostanza-organica-nel-terreno/
- https://resoilfoundation.org/editoriali/strategie-aumento-sostanza-organica/
- https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/suoli/proprieta-e-qualita-dei-suoli/carbonio-organico
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